domenica 27 agosto 2017

#Ⅵ Come preparare la valigia perfetta (o quasi...)

Buon pomeriggio Leute!
Anche se stento a crederci e sono ancora molto lontana dal realizzarlo, la partenza è tra soli tre giorni! Insieme al vortice di emozioni che accompagna ogni exchange student (me compresa) in questa fase c'è da fare i conti, purtroppo, anche con la odiatissima valigia. Ed ecco che al solo pensarci, scattano le peggio crisi isteriche. Ma d'altronde ce la siamo cercata e ci tocca superare anche questo piccolo grande inconveniente.
Oggi sono quindi qua per parlarvi dei miei preparativi e per cercare di darvi qualche (spero) utile consiglio per evitare di farvi impazzire con i bagagli.

1) Non riducetevi all'ultimo
Questa è la regola d'oro, imparatela a menadito, scrivetela ovunque, tatuatevela in fronte, fate quello che volete per non dimenticarvela.
Ovviamente non sto dicendo di iniziare a preparare le valigie 2 settimane prima della partenza, questo è esagerato (anche perchè vi toccherebbe andare in giro nudi o vestiti da barboni). Evitate soltanto di farla il giorno prima, a meno che voi non amiate incazzarvi e dare di matto l'intero pomeriggio, in quel caso fate pure.
Vi basterà quindi iniziare circa una settimana prima, al massimo 4 giorni prima. Non spingetevi oltre i 4 giorni, così avrete anche la possibilità di rifare più volte la valigia e studiare per bene la disposizione dei vestiti se fosse necessario.


2) Conviene partire con una o con due valigie?
Penso che ogni exchange student conosca il famoso detto "Chi parte con una valigia, torna con due, ma chi parte con due, torna con quattro."
Sapete cosa vi dico?
Io ho voluto sfidare questo luogo comune portando con me in Germania 2 valigie.
In realtà partirò dall'aeroporto solo con una (più il bagaglio a mano e zaino/borsa), mentre la seconda me la spediranno i miei genitori il giorno dopo la mia partenza tramite posta.

Ma perchè ho preso questa decisione?

Per il semplice fatto che preferisco avere i miei vestiti una volta là piuttosto che doverne comprare uno sproposito al mio arrivo. Insomma, per me è più confortante sapere di avere già tutto quello di cui ho bisogno quando arriverò e non avere pensieri del tipo "devo andare al più presto a prendere questo, quello e quell'altro". Tra l'altro sono molto critica con i vestiti, quindi meglio non rischiare (ovviamente non passerò 10 mesi senza fare shopping, per quello c'è sempre tempo e voglia, non preoccupatevi).
Ad ogni modo la decisione di portare 1 o 2 valigie è estremamente personale, dipende molto dalle vostre esigenze e dal posto in cui andrete. Nel caso in cui decidiate di portarne 2, vi sconsiglio vivamente di partire dall'aeroporto con entrambe perchè, credetemi, non ce la farete a gestire tutte e due una volta atterrati e soprattutto se vi toccherà prendere eventuali treni per raggiungere la famiglia ospitante (come dovrò fare io).


3) Fate delle liste
Che siano scritte a mano o sulle note del vostro telefono, sono sempre utili e vi evitano di dimenticare qualcosa che invece voi volete portarvi dietro. Inoltre potete sempre aggiornarle in qualsiasi momento!


4) Cosa portare?
Avrete a disposizione una valigia (max. 158 cm totali x 23kg), un bagaglio a mano di massimo 8 kg (per le misure dovete fare affidamento al sito della compagnia aerea con cui partirete perchè non sono uguali per tutte) ed eventuale borsetta/zaino/portacomputer.
Se partite con una sola valigia grande dovrete metterci lo stretto, anzi STRETTISSIMO necessario, ovvero:

- biancheria intima (mutande, reggiseni, canottiere)
-calze
-magliette con le maniche corte (una decina circa)
-jeans (circa 5)
-felpe (2/3 pesanti + 2/3 garzate)
-scarpe (1/2 paia leggere tipo Vans e converse e 1 paio pesanti)
-una tuta
-pigiami (1/2 di mezza stagione e 1/2 pesanti)
-ciabatte
-qualche vestito da stare in casa
-saponi, shampoo ecc.
-accappatoio
-una sciarpa
-un paio di guanti (se li usate)
-una cuffia
-un'eventuale cintura
-lacci per capelli e trucchi se siete femmine
-regalo per la famiglia (a meno che non sia fragile)

Tutto il resto dovrete acquistarlo sul posto.
Se invece decidete di portare 2 valigie grandi, potrete, ovviamente, portare più roba, come altri vestiti pesanti, scarpe ecc.

Per quanto riguarda il bagaglio a mano, sta a voi decidere come sfruttarlo; potete metterci altri vestiti e scarpe, oppure riporvi il pc, macchina fotografica, fili di ricarica o qualsiasi altra cosa vi pare. Tenete solo a mente che 8 kg si riempono abbastanza velocemente e che nel bagaglio a mano non potete mettere liquidi superiori a 100ml!


5) Le fotocopie dei documenti
Che cosa dovete fotocopiare? Carta d'identità, tesserino sanitario ed eventualmente le carte di credito.
Potete farlo anche il giorno prima della partenza, ma non dimenticatevelo!


6) Pesare la valigia sia vuota che piena
Da vuota vi sarà utile per regolarvi su quante cose potete metterci, mentre da piena per non sforare il peso massimo consentito (23kg).
Per evitare di litigare con la normale pesa che ho in casa, ho comprato su Amazon una bilancia pesa-valigie digitale (il link si trova qui) che è veramente molto utile e comoda, viste anche le dimensioni molto ridotte e il basso prezzo. Insomma, ve la consiglio.


7) Ho deciso di portare una valigia ma pesa troppo. Che fare?
Se si tratta di un chiletto o due, vi consiglio di rifarla togliendo qualcosa, a partire da eventuali cibi che avete deciso di portare con voi all'estero (a meno che non siano proprio il regalo per la famiglia ospitante, in quel caso mettetelo nel bagaglio a mano) passando poi per i vestiti pesanti, perchè avrete tempo di comprarli un volta arrivati a destinazione.
Nel caso in cui la vostra valigia pesasse 4/5 chili (e via dicendo) in più del dovuto, vi consiglio semplicemente di pagare il sovrapprezzo richiesto dalla compagnia aerea con cui viaggerete (per quanto riguarda Lufthansa, si tratta di 50 Euro per le valigie che vanno dai 24 ai 32kg, ma che non superano i 158cm totali).

Con questo è tutto, o almeno spero.
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Al prossimo post,
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giovedì 17 agosto 2017

#Ⅴ -2 Settimane: sensazioni...

Halli hallo Leute!
Come avrete sicuramente capito dal titolo, mancano ormai 2 sole settimane (13 giorni per l'esattezza) alla mia partenza e ancora non riesco a realizzarlo. Come mi sento? Una sola parola: frastornata.
Vi starete quindi chiedendo perchè io non sia al settimo cielo, euforica, impaziente di salire sull'aereo e chi più ne ha, più ne metta. Purtroppo gli ultimi giorni in Italia non sono così rose e fiori come si può erroneamente pensare; sono infatti una continua altalena tra pensieri negativi (ansie, preoccupazioni, ripensamenti) e pensieri positivi (voglia di andare e di incontrare la nuova famiglia, felicità generale), il tutto anche in un solo giorno o addirittura in una sola ora, fidatevi.
Si realizza che bisogna iniziare a fare le valigie (di cui parlerò in un post a parte dato che non le ho ancora iniziate), dare gli ultimi saluti, sistemare le ultime cose. Ci si rende anche conto che ci saranno, o che ci sono già state, moltissime "ultime volte" di cose o azioni per noi del tutto abituali qua in Italia.  Potete quindi capire che non è difficile se pensando a tutto ciò, ci si ritrova a pensare "Ma cosa sto facendo, cosa mi è saltato in mente?" e a stramaledirsi di continuo. Perchè alla fine 10 mesi lontani da casa sono veramente tanti e il pensiero di doverli affrontare da soli in una terra a noi più o meno sconosciuta colpisce come uno schiaffo in piena faccia. Per fortuna non si provano tutto il tempo solo queste sensazioni così negative, c'è spazio anche per la positività e la voglia di partire.
Non penso di avere molto altro da dire, se non un consiglio per i prossimi exchange students: non preoccupatevi se vi passeranno per la mente pensieri ed emozioni così negative come la voglia di non partire, è normale, non siete gli unici e prima o poi ci passiamo tutti. Anche io mi sono ritrovata spesso in questi giorni a pensare di essere la sola vittima di tutta questa negatività, ma mi è bastato confrontarmi con altre persone che stanno per partire come me e leggere qualche blog per tranquillizzarmi e capire che è una fase comune per tutti.
So che è un post abbastanza corto, ma lo reputo comunque abbastanza denso e significativo.
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domenica 13 agosto 2017

#Ⅳ La prima Skype con la hostfamily non si scorda mai

Guten Abend Leute!
Come vi avevo preannunciato nel post precedente (se non l'avete ancora letto, cliccate qui), la mia famiglia ospitante mi aveva aggiunto su Skype, facendomi quindi pensare a un imminente videochiamata Italia-Germania. Alla fine avevo ragione! Infatti il pomeriggio dopo, l'11 Agosto,  la sorella ospitante mi ha scritto su Whatsapp per chiedermi quando avremmo potuto farla, proponendo la sera stessa.

PANICO TOTALE.

Nonostante ciò, ho accettato subito e ci siamo messe d'accordo per farla alle 19.45.
Inutile dire che una leggera ansia mi ha fatto compagnia per tutto il resto della giornata: "E se non capisco nulla? Se pensano di aver preso una stupida in casa?" queste sono solo alcune delle preoccupazioni che avevo in mente dato che non aprivo il libro di tedesco da Maggio...
Tra ripassi del lessico tedesco dell'ultimo minuto e cene finite in fretta, ecco arrivata l'ora x.
Da bravi tedeschi, sono stati super puntuali, ma c'era da aspettarselo.
Dall'altra parte dello schermo c'erano tutti e tre: mamma, papà e sorella ospitante.
All'inizio mi sentivo un po' impacciata, poi pian piano mi sono sciolta, per fortuna.
La mamma ospitante è stata quella che ha parlato di più, mi ha fatto diverse domande e spiegato diverse cose. Durante la prima metà della videochiamata ho capito quasi tutto, dopodichè, devo ammetterlo, ci capivo sempre meno (e via di "Ach so!", "Ah okay" e "Ja" vari per pararmi il culo). Ma tutto sommato la videochiamata è andata bene e la sorella mi ha fatto anche un tour della casa, compresa la mia futura stanza (devo dire che mi piace molto!).
Che dire, è stato molto bello poterli finalmente vedere e scambiarci due parole, è stato un momento importante, sebbene possa sembrare una cosa da poco, infatti è stato un altro passo verso il rendermi completamente conto di stare per partire e abbandonare l'amata "comfort zone" per 10 lunghi mesi. È proprio per questo motivo che la prima Skype con la hostfamily non si scorda mai!
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venerdì 11 agosto 2017

#Ⅲ Dove vado? La mia famiglia ospitante e i primi contatti

Buon pomeriggio Leute!
Rieccomi qua a scrivere il terzo post di fila in soli 3 giorni; mai stata così costante in tutta la mia vita!
Bando alle ciance, oggi vi parlerò finalmente della mia Gastfamilie tedesca.
Innanzitutto è composta da 4 membri: Anke, la mamma ospitante (die Gastmutter), Roland, il papà ospitante (der Gastvater), Malin, la sorella ospitante di 15 anni (die Gastschwester) e un Collie di 2 anni. Vivono a Bielefeld, una città di circa 330 000 abitanti situata nel nord-ovest della Germania, nella regione della Nordrhein-Westfalen. Per fortuna o per sfortuna, dipende dai punti di vista, non vivrò in centro città, ma in periferia; è probabilmente per questo motivo che il Gymnasium, ovvero il liceo tedesco, che frequenterò non si trova a Bielefeld ma in una cittadina vicina, ovvero Enger. Devo dire che il mio liceo tedesco, il Widukind Gymnasium Enger, è abbastanza grande, infatti conta circa 1000 studenti; considerata la vastità delle scuole tedesche, mi immagino già persa tra i corridoi a cercare l'aula giusta... Meno male che la sorella ospitante va nella mia stessa scuola!
La famiglia mi è arrivata abbastanza tardi, il 20 Luglio, infatti mi ero già arresa a ricevere la fatidica chiamata il 29 Agosto, il giorno prima della partenza. E invece no, che sollievo!
In realtà la famiglia ospitante ha battuto sul tempo la WEP, infatti sono stati i genitori ospitanti i primi a scrivermi la sera del 19 Luglio mentre io ero bella tranquilla in spiaggia a mangiare la pizza con una mia amica. Quando ho letto il loro messaggio su Whatsapp ero in preda all'euforia e alla gioia, un momento veramente speciale, posso assicurarvelo.  Abbiamo parlato un po' di cose generali e mi hanno anche detto che stanno ancora preparando la mia camera (ebbene si, avrò una camera tutta mia!!).
Il giorno dopo invece , come mi aspettavo, ho ricevuto la chiamata dalla mia referente WEP Giulia che mi ha comunicato che mi avevano trovato la famiglia, dopodichè mi ha inviato la mail con tutte le loro informazioni, compresa una loro foto, una piccola letterina indirizzata a me e una loro descrizione generale.
Probabilmente mi chiederanno di fare una videochiamata a breve dato che ieri mi hanno aggiunto su Skype... Che ansia, mi toccherà ripassare qualcosina di tedesco, il dolce far nulla dell'estate inizia a pesare sulla mia memoria.
Ad ogni modo, sono veramente felice e soddisfatta di aver ricevuto questa famiglia, speravo tanto di avere una sorella ospitante che avesse più o meno la mia età, ma anche di finire in una città nel nord della Germania e di avere un cane in famiglia e si è realizzato tutto! Una delle poche volte in cui mi 
sento fortunata.
Spero di trovarmi bene, di sentirmi come a casa e parte integrante della loro famiglia, è una delle poche cose che mi auguro.
Qua sotto vi lascio qualche foto di Bielefeld, la città in cui vivrò per ben 10 mesi e della mia scuola tedesca.
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Panoramica di Bielefeld 















                                   Die Altstadt
                                                                                                       







Die Stadtmitte



















     Il mio liceo tedesco, il Widukind-      Gymnasium Enger

giovedì 10 agosto 2017

#Ⅱ Come si diventa exchange student? L'associazione, il colloquio, i documenti...

Guten Morgen Leute!
Sono tornata sul blog molto presto vista la monotonia di questi ultimi giorni in Italia e la mia strana voglia di scrivere che da ormai diversi anni mi aveva abbandonato (colpa dei troppi temi fatti a scuola, ne sono sicura). Tralasciando tutto ciò, in questo post vi parlerò, come promesso, della assai lunga  trafila necessaria per poter diventare exchange student.
Iniziamo dal principio:

STEP 1: informarsi
Questo è decisamente l'inizio, ma come farlo? È abbastanza semplice, non preoccupatevi, infatti vi basta andare su Google e digitare "anno all'estero" per trovare in pochissimi secondi diverse associazioni che si occupano di questo tipo di esperienza.
Consiglio: se non avete accennato nulla ai vostri genitori, fate le vostre ricerche da soli, è meno "stressante" e poi potrete spiegargli meglio voi tutto ciò che avete trovato.

STEP 2: convincere i genitori
Per fortuna io non ho dovuto fare i salti mortali per convincere i miei genitori, in particolare mio padre che ha sempre appoggiato la mia voglia di viaggiare  e che quindi era convinto di farmi partire quasi fin da subito. "L'osso duro", se così si può definire, è stata mia madre dal momento che era un po' spaventata dall'idea di non potermi vedere per 10 lunghi mesi, ma dopo poco tempo l'abbiamo convinta (forse perchè le ho stressato l'anima per giorni,chi può saperlo).
Purtroppo non tutti i genitori appoggiano questo particolare desiderio dei propri figli; l'unico consiglio che posso darvi è quello di far capire loro quanto veramente ci teniate a partire, magari stilando una lista di pro e contro, girando un piccolo video con l'aiuto di amici o facendogli vedere le esperienze di altri ragazzi su Youtube.

STEP 3: l'associazione
Dopo aver convinto i genitori, non vi resta che scegliere insieme a loro l'associazione con la quale partire, in base a ciò che offrono, ai loro prezzi ecc.

STEP 4: l'incontro informativo
Partiamo col dire che è facoltativo, nessuno vi obbliga a farlo, ma sinceramente ve lo consiglio perchè può chiarire molti dubbi, in particolare quelli dei genitori e può essere un'altra maniera per convincerli del tutto a farvi partire!
Per quanto riguarda la WEP, la mia associazione, potete partecipare a incontri informativi di gruppo, ai quali, ovviamente, prendono parte più famiglie, e dove quindi tendono a spiegare concetti e aspetti più generali del programma all'estero. Se volete un incontro dove poter parlare in modo più specifico della destinazione che avete scelto, potete prenotarne uno individuale semplicemente chiamando uno dei 5 uffici WEP (i diversi numeri li trovate tutti sul loro sito o cercandoli su Google).

STEP 5: il colloquio di selezione
 Se potete facilmente raggiungere uno dei 5 uffici WEP, lo svolgerete lì, altrimenti, se non sbaglio, viene effettuato via Skype. Ha un costo, che si aggira tra gli 80 e i 100-120 euro (con la WEP costa 100 euro) che servono per aprire le varie pratiche.
In cosa consiste? Innanzitutto è suddiviso in 3 parti. Appena arrivati vi faranno compilare diversi fogli: in alcuni dovrete semplicemente scrivere le vostre informazioni personali, in altri dovrete scegliere tra circa 300 aggettivi quelli che più vi si addicono mentre nell'ultimo dovrete scrivere una descrizione di voi stessi in circa 10 righe in terza persona.
La seconda parte è il colloquio con la psicologa, per vedere se siete veramente convinti di partire.
La terza e ultima fase è un colloquio orale in lingua. Non preoccupatevi, le domande sono alla portata di tutti, infatti dovrete parlare della vostra famiglia, della vostra quotidianità, i vostri interessi e cose simili.

STEP 6: l'accettazione e il temuto WepBook
Dopo al massimo una settimana dal colloquio, la WEP vi comunicherà via mail se siete stati accettati o meno nel programma.
 
A me l'avevano inviata solo 2 giorni dopo il colloquio ed ero rimasta stupita dalla velocità!
Ad ogni modo, nel resto dell'email vi comunicheranno, purtroppo,che avete solo 3 settimane per completare l'odiatissimo WepBook. Ma cos'è? Per la sfortuna degli exchange students, si tratta dell'application, ovvero tutto l'insieme dei documenti necessari che sono divisi in 15 step (più un piccolo Photo Album dove dovrete caricare diverse vostre foto).



I primi quattro sono quasi "divertenti", mentre i restanti 7 sono un vero incubo perchè si tratta di una sfilza di documenti da far compilare a destra e a manca (a 2 professori, alla direzione della vostra scuola e al vostro medico curante).
Consiglio: partite da questi ultimi perchè saranno quelli che richiederanno più tempo per essere completati.

STEP 7: aspettare la famiglia ospitante
L'attesa può essere più o meno lunga; c'è chi la riceve a Febbraio e chi due settimane prima della partenza, ma non disperate, prima o poi arriverà anche a voi!

STEP 8: l'orientation
La Wep la organizza ogni anno e si tratta di un incontro pre-partenza nel quale si riuniscono gli weppini di tutta Italia in partenza per un trimestre, semestre o anno all'estero. Si fanno diverse attività in gruppi suddivisi in base alle diverse destinazioni per meglio informare i ragazzi. 
Anche se si è svolta a Maggio, magari farò un post dove la spiego nel dettaglio.

STEP 9: si parte!
Ebbene si, il grande giorno è arrivato. Non resta altro che salire sull'aereo e iniziare la nostra avventura!


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mercoledì 9 agosto 2017

#Ⅰ Presentazioni!

 Hallo Leute!
Mi presento: mi chiamo Martina, ho 17 anni e vengo da Pavia, dalla ridente Pianura Padana. Dato il mio innato amore verso le lingue e le culture straniere, circa quattro anni fa decisi di iscrivermi al liceo linguistico e devo dire che, nonostante la montagna di cose da studiare che aumenta ogni anno e tutti gli scleroni che ne sono derivati e che ne deriveranno, è stata una delle scelte più azzeccate della mia vita. Infatti è proprio grazie a questa scuola che ho scoperto la mia inusuale ma immensa passione per il tedesco e per tutto ciò che riguarda la Germania, che mi ha poi spinto a realizzare uno dei miei più grandi sogni: diventare exchange student!

 Ma cosa sono questi exchange students di cui sentiamo spesso parlare?

Tradotto in italiano, si tratta degli "studenti di scambio", ovvero tutti quegli studenti che decidono di trascorrere un trimestre, un semestre o un anno scolastico in un qualsiasi paese estero, solitamente durante il quarto anno di superiori. Come avrete potuto già dedurre, io trascorrerò il mio anno all'estero nella terra dei crucchi! (o "plufar", come si dice dalle mie parti). La mia partenza è spaventosamente vicina, infatti è fissata per il 30 Agosto, tra 3 settimane esatte e le emozioni che provo sono tra le più strane e discordanti, ve lo posso assicurare.
L'associazione italiana con cui ho deciso di partire è la WEP con la quale fino ad ora mi sono trovata piuttosto bene. Dal momento che la Wep non è presente anche in Germania, essa fa affidamento ad associazioni tedesche simili, come ad esempio Experiment e.V., il mio partner estero, che si occupa della ricerca e della selezione delle famiglie ospitanti.
Ho deciso di aprire questo blog sia per condividere la mia esperienza e le emozioni legate ad essa con chiunque fosse interessato, specialmente con chi è intenzionato a passare in futuro un periodo scolastico in Germania, ma anche per potermi rileggere una volta che il mio anno all'estero sarà concluso. Probabilmente avrebbe avuto più senso aprirlo a Ottobre, quando ho fatto il primo incontro informativo e il successivo colloquio di selezione per meglio descrivere ogni fase dell'iscrizione al programma, ma fa niente, recupererò tutto, in un modo o nell'altro.
Nei prossimi post parlerò un po' della mia associazione, dei documenti richiesti, della famosa Orientation a Caorle e della mia famiglia ospitante, in modo da rendere la mia esperienza più chiara.
Al prossimo post,
Tschüss!

Sono viva! com'è andata, contatti e info sull'anno all'estero (Australia Day ecc.)

Buon pomeriggio caro popolo del web! Ebbene si, sono viva, non temete. Sono consapevole di non aver assolutamente portato avanti il mio blo...